Sabato 1 ottobre la Locanda del Samaritano ha rilanciato i propri servizi con nuove sfide per l’accoglienza e per la promozione umana.
Una caffetteria sociale, un centro ascolto e orientamento, e un centro diurno: nuovi spazi, luoghi e percorsi per porre al centro la dignità e l’unicità della persona.
«Questo progetto – racconta il direttore della Locanda del Samaritano, padre Mario Sirica – nasce per volontà di Dio.
Venne infatti da me una signora che aveva perso un figlio a causa della leucemia e, dopo avermi dato un’offerta, mi ha detto che quest’ultimo aveva il desiderio di diventare barman e lavorare in una caffetteria; lì ho capito che qualcosa doveva essere fatto.
La caffetteria nasce per dare seguito alla nostra mission: la promozione dei fratelli più fragili e la certezza che il lavoro restituisce dignità.
Sono quattro le persone che lavoreranno presso la caffetteria – continua padre Mario, e il ricavato delle attività permetterà di autosostenerci.
Questa nuova sfida non poteva e non può andare avanti da sola e la Provvidenza mi ha messo sulla strada l’Associazione Mediterraneo Sicilia Europa e altre Fondazioni che ci hanno sostenuto.
Da soli non si va da nessuna parte».
Il progetto è stato reso possibile, infatti, grazie alla preziosa collaborazione tra associazioni laiche e religiose.
Fare rete significa avere un unico scopo: fare del bene, bene, per contrastare la povertà crescente.
La struttura, adibita all’interno di un locale offerto in comodato d’uso dal Comune, si compone di uno spazio adiacente al dormitorio maschile, cioè il nuovo centro ascolto preposto all’orientamento delle persone che si trovano in difficoltà, e del centro diurno attiguo dove qualunque avventore può mescolarsi con il fratello povero e scambiare due chiacchiere senza barriere e pregiudizi.
All’inaugurazione era presente monsignor Luigi Renna, arcivescovo di Catania, per la benedizione dei locali, che ha detto: «Ringrazio il Signore, poiché è opera sua questo bel segno di Provvidenza che hanno portato avanti i Vincenziani a Catania; loro hanno avuto una visione e l’hanno condivisa con laici e fondazioni, ed ecco perché questo luogo risponde appieno ai verbi che Papa Francesco raccomanda in modo particolare per i migranti e i più poveri: accogliere, accompagnare e integrare».
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Last Updated: Ottobre 25, 2022 by Serena Anastasi
Centro Ascolto e Caffetteria Sociale: nuovi spazi e percorsi per porre al centro la dignità e l’unicità della persona
Sabato 1 ottobre la Locanda del Samaritano ha rilanciato i propri servizi con nuove sfide per l’accoglienza e per la promozione umana.
Una caffetteria sociale, un centro ascolto e orientamento, e un centro diurno: nuovi spazi, luoghi e percorsi per porre al centro la dignità e l’unicità della persona.
«Questo progetto – racconta il direttore della Locanda del Samaritano, padre Mario Sirica – nasce per volontà di Dio.
Venne infatti da me una signora che aveva perso un figlio a causa della leucemia e, dopo avermi dato un’offerta, mi ha detto che quest’ultimo aveva il desiderio di diventare barman e lavorare in una caffetteria; lì ho capito che qualcosa doveva essere fatto.
La caffetteria nasce per dare seguito alla nostra mission: la promozione dei fratelli più fragili e la certezza che il lavoro restituisce dignità.
Sono quattro le persone che lavoreranno presso la caffetteria – continua padre Mario, e il ricavato delle attività permetterà di autosostenerci.
Questa nuova sfida non poteva e non può andare avanti da sola e la Provvidenza mi ha messo sulla strada l’Associazione Mediterraneo Sicilia Europa e altre Fondazioni che ci hanno sostenuto.
Da soli non si va da nessuna parte».
Il progetto è stato reso possibile, infatti, grazie alla preziosa collaborazione tra associazioni laiche e religiose.
Fare rete significa avere un unico scopo: fare del bene, bene, per contrastare la povertà crescente.
La struttura, adibita all’interno di un locale offerto in comodato d’uso dal Comune, si compone di uno spazio adiacente al dormitorio maschile, cioè il nuovo centro ascolto preposto all’orientamento delle persone che si trovano in difficoltà, e del centro diurno attiguo dove qualunque avventore può mescolarsi con il fratello povero e scambiare due chiacchiere senza barriere e pregiudizi.
All’inaugurazione era presente monsignor Luigi Renna, arcivescovo di Catania, per la benedizione dei locali, che ha detto: «Ringrazio il Signore, poiché è opera sua questo bel segno di Provvidenza che hanno portato avanti i Vincenziani a Catania; loro hanno avuto una visione e l’hanno condivisa con laici e fondazioni, ed ecco perché questo luogo risponde appieno ai verbi che Papa Francesco raccomanda in modo particolare per i migranti e i più poveri: accogliere, accompagnare e integrare».
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